Pene Curvo: Sintomi, Cause e Trattamenti del Pene Storto

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Molti uomini posseggono un pene leggermente curvato: la suddetta condizione non implica di per sé la presenza di una malattia, soprattutto quando non provoca né dolore né difficoltà di erezione e non supera il 30% di curvatura.

In questi casi, infatti, la leggera curvatura è un fattore che non deve provocare preoccupazione o il bisogno di ascoltare il parere di un andrologo.

La situazione cambia se il pene curvo diventa più serio e marcato: quando accade, la curvatura di un pene storto interferisce con le normali funzioni e attività sessuali, causando dolore o difficoltà di erezione.

In questo articolo approfondiremo dunque i sintomi del pene curvo, le cause e i possibili trattamenti per questo tipo di problema.

Pene curvo e sindrome di Peyronie: di cosa si tratta?

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Il pene curvo è una condizione che può verificarsi per via di due circostanze: nel primo caso, la curvatura altro non è che il risultato di un incidente o di una frattura del pene.

In questa circostanza, generalmente la suddetta frattura peniena si verifica durante un rapporto sessuale particolarmente violento, o in seguito ad incidenti come quelli automobilistici o sportivi.

Tuttavia, questa è una casistica molto ridotta. Nella maggior parte dei casi, infatti, il pene storto è la conseguenza della presenza di una malattia: la sindrome di Peyronie (IPP induratio penis plastica). Di cosa si tratta, nello specifico?

La sindrome di Peyronie è una patologia dovuta alla comparsa di tessuto cicatriziale anomalo in corrispondenza dei corpi cavernosi del pene.

Quando ciò avviene, questo tessuto cicatriziale impedisce al membro di raddrizzarsi, per via della presenza di una sezione del pene rigida e non elastica. In queste circostanze, la curvatura diventa molto più evidente in fase di erezione: può essere talmente grave da impedire la penetrazione durante il rapporto sessuale.

Nella malattia di Peyronie, il tessuto cicatriziale si forma lungo l’albero del pene: per quanto concerne le cause, esse potrebbero essere di natura congenita.

Purtroppo, ad oggi, non è chiaro se la colpa delle difficoltà di erezione siano dovute ai noduli del tessuto cicatriziale. Di certo, lo è la curvatura. Può anche essere presente un fattore ereditario.

Se invece il pene storto è da sempre presente, non si tratta della malattia di Peyronie: la causa potrebbe essere uno sviluppo anormale del feto nell’utero, o dipendere da altre anomalie peniene come il post-priapismo.

Infine, da sottolineare che spesso traumi e cause congenite vengono fatte confluire entrambe nella sindrome di Peyronie. In realtà non è corretto, perché una frattura del pene è un evento ben diverso dal verificarsi di una curvatura per cause organiche o ereditarie.

Quali sono i sintomi del pene curvo?

I sintomi del pene curvo, a livello fisico, possono essere più o meno evidenti. Se analizziamo la struttura del pene, chi soffre di sindrome di Peyronie denota immediatamente una accentuata curvatura dell’asta durante l’erezione.

Inoltre, toccandone la superficie, si ha la sensazione che alcune zone del tessuto siano insolitamente solide, accompagnate dalla presenza di piccoli noduli. In alcuni casi ciò comporta anche un accorciamento del pene.

Altri sintomi della malattia di Peyronie? Spesso il tessuto cicatriziale tende a comparire anche in altre zone del corpo, come le mani, i palmi, le piante dei piedi e persino i timpani: questo avviene nel 30% dei casi.

Va fatta poi una precisazione sul tessuto cicatriziale, noto anche come “placca”: le placche possono essere rilevate al tatto, in quanto si formano ad un livello sotto-cutaneo. Le suddette possono ospitare una grande quantità di calcio e diventare molto dure: non ci sono limiti di grandezza, dato che possono anche ricoprire gran parte del pene.

Le placche e i noduli, poi, sono evidenti da un lato estetico in fase di erezione, ma molto più evidenti in fase di flaccidità: è in questo momento che sono più facili da riconoscere al tatto, perché contrastano con la morbidezza del tessuto circostante.

Come già detto, i sintomi del pene storto possono essere diversi. Intanto il 50% degli uomini sofferenti di questa condizione nota un costante dolore durante il rapporto sessuale: il suddetto dolore può essere flebile all’inizio, e farsi più accentuato con il trascorrere degli anni.

Inoltre, la malattia di Peyronie spesso degenera nel tempo: la curvatura aumenta e può anche peggiorare improvvisamente. Non esistono direzioni precise della suddetta: il pene può curvare verso l’alto, verso il basso o lateralmente.

Quali sono le cause?

Le cause meccaniche sono semplici da comprendere: la presenza di tessuto cicatriziale duro rende quella zona poco elastica, cosa che impedisce al pene di distendersi del tutto durante l’erezione, provocando la curvatura.

Per quanto riguarda le cause congenite, la situazione si fa più complessa: ad oggi non sono ancora note, ma esistono delle ipotesi.

Secondo alcuni studiosi, la malattia di Peyronie potrebbe dipendere dalla fimosi e dalla parafimosi: nel primo caso si parla di un restringimento congenito dell’area prepuziale, mentre nel secondo caso si parla di uno strozzamento del prepuzio.

La causa a livello organico potrebbe anche dipendere da una crescita non armonica del pene.

Qui serve fare una precisazione sugli stadi di sviluppo della malattia di Peyronie: in presenza di cause congenite come lo sviluppo disarmonico del pene, spesso la sindrome emerge durante la pubertà, perché è in questo momento che il membro cresce.

In altri casi, invece, si è notata la comparsa della curvatura peniena in un range compreso fra i 45 e i 60 anni di età. A livello anagrafico, dunque, sono queste le casistiche che vedono la comparsa dei sintomi della malattia di Peyronie.

Ad ogni modo, tornando alle cause congenite, esistono altre teorie in merito al pene storto: potrebbe ad esempio essere causato da perdite dei vasi sanguigni, che innescano una reazione violenta da parte del sistema immunitario, lasciando in dote il tessuto cicatriziale.

Altri sostengono che si tratti di una patologia ereditaria, e che faccia parte del bagaglio genetico di una persona: in questi casi, generalmente, le cause del pene curvo vengono associate a bassi livelli di testosterone. Anche qui la malattia si manifesta durante la pubertà.

La diagnosi della malattia di Peyronie

Naturalmente, pur essendo possibile, l’auto-diagnosi non è il metodo migliore per verificare la presenza della malattia di Peyronie: è sempre consigliabile chiedere il parere di un andrologo, il quale provvederà alla diagnosi scientifica di questa condizione.

La metodologia per diagnosticare la sindrome del pene curvo prevede una fase di controllo tattile del tessuto cicatriziale, e successivamente lo svolgimento di alcuni esami specifici: una radiografia per misurare la quantità di calcio depositatosi sui tessuti del pene, oppure una ecografia per rilevare il tessuto cicatriziale. Potrebbe anche capitare di essere mandati da un urologo per ulteriori esami clinici.

I trattamenti possibili

pene curvo cosa fareLa maggior parte degli uomini con il pene curvo non necessita di alcun trattamento: al di là delle cause, se la curvatura non è evidente e non provoca problemi, non c’è alcun bisogno di intervenire.

Viceversa, quando la malattia di Peyronie diventa invalidante in termini di prestazioni sessuali e di dolore fisico, si rende necessario l’intervento clinico.

I trattamenti spesso avvengono tramite iniezioni di verapamil, o in alternativa tramite l’assunzione di farmaci orali a base di pentossifillina e co-enzima Q10.

Esiste anche una soluzione chirurgica tramite intervento correttivo, che viene spesso proposta agli individui con gravi problemi di curvatura del pene: in questi casi si procede con la rimozione del tessuto cicatriziale e la sua sostituzione con l’innesto di tessuti sani prelevati da altre zone del corpo (spesso gli avambracci o lo scroto).

Oppure si può provare ad utilizzare un estensore per il pene pensato anche per correggere le curvature del membro per evitare o rimandare un eventuale intervento chirurgico.

Inoltre ultimamente gli specialisti stanno utilizzando iniezioni di collagenasi nella placca per scioglierla sembra con buoni risultati anche se come tutte le procedure invasive o mini invasive può’ avere degli effetti collaterali.

Generalmente l’intervento comunque  ha successo, anche se raramente annulla del tutto la curvatura. Infine, trattandosi comunque di un intervento chirurgico, è sempre il caso di discuterne approfonditamente con un medico di fiducia.